Un semplice SI può cambiare una serie di no, di cosa sto parlando? Di “vite intrecciate”.
Non so chi di voi si è soffermato a leggere la breve sintesi che ho inserito nel link che vi ho inviato per la BN.
Un semplice SI può cambiare una serie di no.
Con la parola SI non intendo semplicemente un’affermazione ad una domanda, bensì un SI che è un esserci, che indica il voler compiere un passo, un mettersi in discussione, un SI che porta ad una scelta, che comporta prendere una decisione.
Questo tipo di SI, che intendo io, ci chiede di scegliere di dire anche dei NO, vuol dire rinunciare a qualcosa, vuol dire anche espormi con il mio pensiero, prendere una posizione e non aspettare che qualcosa accada.
Il SI di cui parlo è preceduto da tanti piccoli semplici SI che, ognuno di noi, oggi giorno è chiamati a dire, dal semplice: “Oggi mi alzo? Mi vesto? Oggi parlerò con qualcuno? Accenderò la videocamera?”
Fino a SI più complessi: “Oggi parteciperò alla lezione? Mi fermerò ad ascoltare il silenzio dei miei alunni?”
Addirittura ci sono SI che ci spingono ad un cambio radicale “oggi mi lascerò amare? Mi fiderò di chi reputo importante? Proverò ad ascoltare i consigli che mi danno?
Naturalmente per arrivare a questi grandi SI bisogna esercitarsi nei piccoli si quotidiani, come ha fatto Maria di Nazareth.
Domani è il 25 marzo e la Chiesa festeggia la solennità dell’Annunciazione, il momento in cui l’Angelo Gabriele chiede la piena disponibilità di Maria e lei semplicemente dice SI, ma vi assicuro che non sapeva in che cosa si stava incastrando.
Sicuramente non ha compreso subito tutto.
Ed è curioso che la Chiesa inserisca questa Solennità durante la Quaresima, un tempo in cui ci interroghiamo sul cammino, sulle scelte, sul perché Gesù ha scelto di morire per noi. L’Annunciazione ci parla del Natale, della gioia di un Dio che si fa bambino, della tenerezza che non è proprio l’obiettivo del cammino di Quaresima, o almeno così pare.
Nella sintesi che vi ho mandato parlavo anche di Vite intrecciate, si perché noi siamo una rete di relazioni che, ogni nostra scelta, va ad influire. Questa rete nn sono altro che le persone che incontriamo ogni giorno.
Dal semplice SI a quello più complesso, noi in qualche modo, cambiamo la vita a qualcuno e ci sono persone che hanno deciso di fare delle scelte folli come Maria che hanno saputo dire un SI incomprensibile, che sfugge alla logica umana.
Oggi è la 29ma Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri.
La data che è stata scelta non è a caso, ricorda la memoria liturgica Sant’Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo metropolita di San Salvador, che il 24 marzo 1980 venne ucciso mentre celebrava la Santa Messa.
Coloro che scelgono di partire e diventare testimoni dell’annuncio di Cristo, sono consapevoli che non solo il loro SI cambierà la vita di chi è stato sempre accanto ma anche di coloro che incontreranno.
Il valore vero di questo SI nasce dal fatto che il missionario intreccia la propria vita con Cristo e da qui parte per tessere nuove fraternità con i popoli e le persone che incontra nel suo ministero al servizio dell’annuncio del Vangelo, una scelta in nome di Cristo che può portare al dono di sé sulla Croce.
Allora lasciamoci provocare da questi grandi SI, da Maria che si è fidata, che si è resa disponibile, dai missionari martiri che non hanno avuto paura di portare avanti la loro scelta con decisione.
Loro sono arrivati a fare scelte grandi perché si sono impegnati nelle piccole scelte quotidiane, e noi? Proviamo a pensare a quale piccola scelta possiamo impegnarci per saper dire SI.
Buonanotte,