Buonanotte n° 5 – Scuola Primaria: Una fresca carezza

gocciolina gaiaCiao a tutti,

quando due anni fa iniziai la mia esperienza di preside della scuola primaria, raccontai ai bambini la storia di Gaia, una gocciolina davvero speciale. Gaia era una goccia incredibilmente pigra, ben nota a tutta la “comunità gocciolesca” per essere un’inguaribile pelandrona.

La storia raccontava di questa goccia sballottata da più parti contro la sua volontà che però, alla fine, capiva il senso della vita, comprendendo di essere importante, anzi vitale per tanti.

Con grande stupore del mondo gocciolesco, Gaia diventerà la gocciolina più entusiasta e attiva che mai si sia vista in cielo, queste furono le parole conclusive di quella storia.

Dovete sapere che Gaia è cresciuta ed è diventata molto saggia, un vero modello per le giovani goccioline. Stasera sono qui a raccontarvi una sua nuova avventura:

La nuvola avanzava lentamente: era piccola, poco più grande di un batuffolo di cotone. All’interno, due gocce di pioggia stavano litigando furiosamente. «Ti dico che dovevamo scendere su quel prato!», urlò l’una. «E così saremmo finite in mezzo al fango!», ribatté l’altra. «Sua maestà ha paura di sporcarsi? Preferirebbe forse cadere in una boccetta di profumo?!», insistette la prima. «Sei sciocca e ignorante!», concluse la seconda. E rivolgendosi alla gocciolina Gaia, che se ne stava pacifica e silenziosa ad osservare il paesaggio chiese: «E tu, cosa ne pensi?». Gaia rispose: «Credo che ognuna di noi debba seguire le proprie aspirazioni, ricordandosi che il mondo ha bisogno di noi». «Giusto!», intervenne la prima, «Ognuna pensi a se stessa!», travisando così le parole della compagna saggia. La prima a lasciarsi scivolare dalla nuvola fu proprio lei. Vide uno scoglio e decise di andare a crogiolarsi al sole. Fatto sta che, poco dopo, cominciò a sudare e all’improvviso scomparve. Di lei non restò più nulla, neppure il segno sulla roccia. La seconda, vedendo l’oceano, pensò: «Qui non mi mancherà la compagnia!», e si lasciò scivolare. Per qualche tempo passò le sue giornate ridendo, scherzando, ballando insieme alle compagne. Ma un giorno un’onda l’afferrò con decisione e la mandò a ruzzolare sulla spiaggia. La sabbia assorbì la goccia e di lei non restò più nulla, nemmeno un’impronta. Sulla nuvola, intanto, la nostra amica Gaia, diventata oltre che saggia, paziente, aspettava il momento opportuno per scendere sulla terra. Aveva deciso: «Mi spingerò più a Nord, il vento freddo mi trasformerà in un fiocco di neve e contribuirò a far felici i bambini». All’improvviso vide, in un campo arso dal sole, una pianticella quasi appassita. Questo la rattristò e la commosse. E cosi decise: si lasciò scivolare dalla nuvoletta e cadde addosso alla piantina. Costei si ridestò dicendo: «Che fresca carezza! Chi sei?». «Sono Gaia, una piccola goccia e sono scesa dal cielo per aiutarti», rispose. Poi scomparve nel terreno, fino alle radici. Subito un fremito percorse l’intera pianticella ed un fiorellino sbocciò, profumando l’aria.

Cari bambini ricordatevi che, come la nostra cara amichetta Gaia, potete portare tanto bene alle persone che vivono intorno a voi. Basta una fresca carezza!

Buonanotte a tutti,

Preside Alberto