“Alex, Pongo e il Diciassei”

9788894822540_0_0_542_75UN’ESPERIENZA SUGGESTIVA E FORMATIVA TRA ALBERI, VITA E SAGGEZZA

Mai come oggi sentiamo la necessità di essere avvolti – e travolti – dalla bellezza. Questa è anche la grande sfida di chi lavora con i giovani e per i giovani. La passione educativa, infatti, per sua natura non può far altro che aiutare chi sta crescendo a cercare, cogliere e sperimentare quello stupore che tocca le corde più profonde dell’anima. Lo sa bene Cristina Ruffini, pedagogista e autrice, assieme a Mauro Canziani, appassionato di botanica, di un libro che definirei “magico”: “Alex, Pongo e il Diciassei”.

Un incontro speciale tra il mondo dell’educazione e quello del verde, tra la riflessione pedagogica e un’immersione incantevole nella natura.

L’universo delle piante diventa preludio a una storia che aiuta a conoscere e riconoscere tanti alberi, a capirne le proprietà e a meravigliarsi per ciò che di prezioso ci donano.

Una meraviglia che ha suscitato anche in me la curiosità di proporre un’ “intervista doppia” ai due autori, che così hanno risposto per i lettori del nostro blog.

1) Da dove è nata l’idea di realizzare questa pubblicazione?

C: Sono stata contattata da Mauro Canziani, che desiderava tanto lasciare un “tesoro prezioso” a suo figlio…partendo proprio dagli alberi che lui sa conoscere ed amare profondamente. Il suo amore per gli alberi si è incrociato con la mia passione verso i ragazzi e l’educazione…da qui la storia di un viaggio magico alla scoperta della bellezza e della meraviglia.

M: Dalla volontà di lasciare un’eredità a mio figlio che non fosse qualcosa di materiale. Volevo parlare degli alberi, perché nella mia attività quotidiana mi sono reso conto del vuoto culturale che c’è in relazione alla conoscenza dalle piante e/o degli alberi.

2) Chi ci ha lavorato?

– Cristina, che ama parlare il linguaggio dei bimbi e dei ragazzi e sa ancora meravigliarsi di fronte al mistero di ogni bimbo;

– Mauro, capace di meravigliarsi di fronte ad ogni singolo albero e di dipingere con una bellezza unica tutte le illustrazioni del libro;

– Alessandra, editrice, che è riuscita a farsi travolgere dal nostro progetto;

– Dab, che si è occupato di tutta la parte grafica rendendo possibile la realizzazione finale del libro.

3) Con quale scopo?

C: Gridare, con tutta la voce che abbiamo, che è ancora possibile meravigliarsi, ammirare un albero e far nascere in sé un desiderio profondo di conoscerne tutte le sue caratteristiche e le sue specificità, così come è possibile incontrare, conoscere, scoprire e meravigliarsi delle bellezze e unicità di ogni singola persona per poter regalare a sé e agli altri i suoi talenti.

M: Parlando Io e Cristina di questo libro e di come svilupparlo, ci siamo resi conto che ci sono numerosi punti di contatto tra i talenti delle persone e il modo di essere delle piante. Quindi abbiamo pensato di fare qualcosa di divertente e stimolante che parlasse proprio di alberi e talenti.

4) Qual è a suo avviso il punto di forza del libro?

C: Il parallelismo originale e al tempo stesso profondo tra l’unicità dell’essere umano e quella di ogni albero, alla ricerca e scoperta dei talenti di ognuno.

M: E’ un approccio nuovo e diverso che parla sia di quello che le piante ci hanno dato e ci stanno dando tuttora, sia dei talenti che ognuno di noi ha.

5) Alberi, vita e saggezza: si (ri)parte dalla natura per cogliere forse un senso più profondo dell’esistenza?

C: Sì, lo riteniamo molto urgente, a maggior ragione in questo momento storico in cui tutti abbiamo sperimentato la nostra fragilità. Ri-partire ma anche partire da un punto completamente nuovo, da una inconsueta prospettiva, dalla voglia di tornare a far esplodere l’energia desiderante di ognuno di noi utilizzando proprio quei talenti e quelle specificità che caratterizzano noi e la natura.

M: L’albero non vive nel passato o nel futuro, vive il presente e in esso cerca di sfruttare al massimo le sue capacità per vivere al meglio. L’albero non vive pensando se deve fare una cosa o cosa comporta farne un’altra, lui vive secondo la sua natura. Un albero produce frutti e fiori perché è nella sua natura farli, senza pensare di ottenere qualcosa in cambio.

6) Nel libro, un protagonista decisamente particolare è il “diciassei”: un albero unico e particolare. Che cosa rappresenta metaforicamente?

C: E’ proprio il nostro albero magico, e rappresenta per noi la somma della bellezza e la straordinaria specificità e unicità di ogni singolo albero che si riflette anche sull’essere umano.

M: Il Diciassei è quell’albero o quella cosa che non è né pari né dispari, che non sta né a destra né a sinistra, né sopra né sotto… c’è, è nell’aria ma non puoi toccarlo, puoi vederne solo le meraviglie.

7) Perché a suo avviso questo libro può essere uno strumento utile?

C: Perché dà voce alla meraviglia! È utile per i ragazzi perché possono apprendere in modo diverso e divertente, imparando ad andare oltre l’apparenza per scoprire la profondità di sé e degli altri; è utile per i genitori, per gli insegnanti e gli educatori che desiderano andare oltre le etichette e gli errori e scelgono di viaggiare a fianco dei propri ragazzi!

M: Perché può essere letto da chiunque e in maniera trasversale con vari significati.

8) Lei…che albero si sente di essere?

C: Un salice bianco.

M: Una Quercia senza ombra di dubbio.

Pubblicato da “La Strada per Babilonia”, il libro “Alex, Pongo e il Diciassei” è un viaggio entusiasmante verso la scoperta della natura, ma è anche un suggestivo cammino per le molteplici vie della propria esistenza. L’albero, anche grazie alle numerose illustrazioni di qualità realizzate dallo stesso Canziani, rappresenta così l’immagine della potenzialità formativa di un “vivere” che offre all’Io numerose occasioni per “scoprirsi” e/o riscoprirsi rinnovandosi, in un percorso di esplorazione dei luoghi fuori e dentro di sé.

Un progetto di valore che consigliamo, soprattutto ai genitori, agli insegnanti e agli educatori.