Alla vigilia della Festa della Repubblica

855EAE92-9B60-4105-9914-24FDDEB7F169Stasera vi presento una Sig.ra che domani compie ben 74 anni e che verrà festeggiata in tutta l’Italia con grandi onori…Ha l’età di una nonna, in realtà ha l’età del mio papà che è nato nel suo stesso anno…

Domani, per i suoi festeggiamenti, le più alte cariche del nostro Stato saranno impegnate in occasioni davvero speciali: il nostro Presidente della Repubblica si recherà all’Altare della Patria a Roma per rendere omaggio con una corona d’alloro al monumento del Milite Ignoto (cioè dei soldati caduti in guerra i cui nomi non sono conosciuti) dopo che oggi ha partecipato a un grande concerto in onore delle vittime del Coronavirus.

Domani, poi, si recherà a Codogno, paese simbolo dello scoppio della pandemia in Italia. Nella stessa giornata le Frecce Tricolori si esibiranno nei cieli di Roma per festeggiare questa giornata così importante. Il tradizionale protocollo poi prevede che le celebrazioni proseguano nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con concerti delle bande dell’Esercito Italiano, della Marina Militare Italiana, dell’Aeronautica Militare Italiana, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

Era l’anno 1946 quando, finita la Seconda Guerra Mondiale, al popolo italiano venne chiesto di scegliere come voleva che fosse governata l’Italia: repubblica o monarchia? Dopo 85 anni di monarchia, 20 anni di dittatura e alcuni anni di guerre, il popolo italiano scelse la repubblica.

Proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani scelsero di far diventare l’Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.

Fu un’occasione importante per diversi motivi: il popolo scelse la res-publica (la cosa per tutti), tutti ebbero la possibilità di votare (anche le donne) senza nessuna distinzione di ceto sociale o altro, il potere di governare un paese e di fare il bene comune non dipendeva più dalla trasmissione per asse ereditario (cioè di padre in figlio).

A noi tutto questo sembra scontato, anzi forse noioso, ma non è una realtà che esiste dovunque e da sempre. La festa della Repubblica ci ricorda il valore di una libertà conquistata, di una possibilità di esprimere il proprio parere, di garantire tutti i diritti che la Costituzione garantisce e di cui dobbiamo essere grati.

Ci deve insegnare che bisogna conoscere per essere liberi (come ci ha ricordato Gherardo Colombo), per saper scegliere di prepararci per fare il nostro dovere da grandi come onesti cittadini che pensano al bene comune, alla  “res-publica, appunto.

Buonanotte,

prof.ssa Elisa Zambarbieri