Guido io, tu pedala!

Don Bosco biciCarissimi bambini,

stamattina ero indeciso su cosa proporre stasera, il dubbio è stato tra riprendere i contenuti delle ultime BN oppure puntare su una riflessione legata alla giornata di oggi che ricorda un triste dato.

Alla fine ho trovato il modo di unire le due idee.

Nei giorni scorsi abbiamo parlato di Madre Mazzarello, una donna forte, come Don Bosco, capace di affrontare tante difficoltà, ma anche di saperle sfruttare al meglio fidandosi sempre di Dio.

Ieri invece, Arianna e Sofia, protagoniste della prima BN condotta da due alunne della scuola primaria, hanno ribadito che la vita presenta molti ostacoli ma, come “la Linea” protagonista del filmato ci ha ricordato, non dobbiamo mai arrenderci. Tanto… non siamo mai soli, c’è sempre qualcuno di speciale che ci accompagna.

Abbiamo quindi parlato di cammino, di fatiche, di ostacoli e di impronte che inevitabilmente lasciamo.

A questo proposito…

Oggi, 14 maggio 2020, è l’Overshoot Day italiano, la data in cui cadrebbe il giorno del sovrasfruttamento delle risorse terrestri, se tutti gli abitanti del mondo avessero i consumi e lo stile di vita della popolazione italiana. “L’Overshoot Day indica sul calendario il momento di esaurimento delle risorse naturali che la Terra riesce a rigenerare in un anno: da oggi a fine 2020 vivremo attingendo a suolo, foreste, riserve ittiche ed energetiche che gli ecosistemi non riescono a rinnovare facilmente, rendendo ancora più marcato il nostro passaggio su questo pianeta.” (fonte focus.it)

Gli scienziati hanno calcolato che attualmente stiamo vivendo come se avessimo più o meno  una Terra e mezza a disposizione, e prima del 2050 arriveremo a consumare come se ne avessimo 2.

Noi, come ben sapete, potremmo aiutare a migliorare la situazione, cercando di rivedere il nostro stile di vita. Per esempio scegliendo, quando possibile, di spostarci in bicicletta o con i mezzi pubblici, ricordandoci anche di piccole cose come spegnere la luce quando usciamo da una stanza, chiudere i rubinetti senza far scorrere troppo l’acqua, etc.

Ancora una volta torniamo quindi a parlare di un cammino che porta a pensare al bene comune.

Se questa è la strada che decideremo di prendere, come Madre Mazzarello e Don Bosco ci hanno insegnato, non potremo però viaggiare da soli. E magari servirà un mezzo speciale, naturalmente ecologico, come ad esempio…

La bicicletta di Dio

In una calda sera di fine estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: “Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita? Come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?”. Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse: “Una notte mi addormentai con il cuore turbato, anch’io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande. Poi feci un sogno. Sognai una bicicletta a due posti. Vidi che la mia vita era come una corsa con una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare. Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti. Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio rendeva la mia vita più felice ed emozionante. Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti? Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada. Era piuttosto noiosa e prevedibile. Era sempre la distanza più breve tra due punti. Ma quando cominciò a guidare lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo. Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella! Anche se sembrava una pazzia, lui continuava a dire: «Pedala, pedala!». Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo: «Signore, ma dove mi stai portando?». Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi. Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura, e quando dicevo: «Signore, ho paura…», lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito una immensa serenità si sostituiva alla paura. Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia. Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio. Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. E ripartimmo. Mi disse: «Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso». Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere, e il nostro fardello era comunque leggero. Dapprima non mi fidavo di lui, al comando della mia vita. Pensavo che l’avrebbe condotta al disastro. Ma lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi. E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani, e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore. E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, lui si limita a sorridere e dice: «Non ti preoccupare, guido io, tu pedala!»”.

Buonanotte a tutti

Preside Rep