Forti come una Quercia

Carissimi,

continuo ad osservare la primavera dalla mia finestra e a sognare di rincontrare tutti a scuola sul nostro grande pratone.

Serve ancora tempo, questo lo abbiamo compreso tutti e aspetteremo. Ma stiamo già immaginando una grande festa per quando potremo tornare ad abbracciarci.

La forza della natura continua a darmi ispirazione, quindi per la BN di stasera ho scelto di parlare di un albero speciale.

Il suo nome in lingua latina è robur che significa anche forza morale e fisica.

Questo albero è la quercia.

Come sapete amo molto le storie, quindi anche per parlarvi della quercia ricorrerò ad un racconto:

LA FAVOLA DELLA QUERCIA E DEL DIAVOLO

Una leggenda sarda testimonia come il simbolo “paterno” e protettivo della quercia, sia radicato nell’immaginario collettivo.

Un giorno il diavolo si recò dal Signore dicendogli: «Tu sei il signore e padrone di tutto il creato, mentre io, misero, non possiedo nulla. Concedimi una signoria, pur minima, su una parte della creazione: mi accontento di poco».

«Che cosa vorresti avere?» chiese.

«Dammi, per esempio, il potere su tutto il bosco» propose il diavolo.

«E sia» decretò il Signore «ma soltanto quando i boschi saranno completamente senza fogliame, ovvero durante l’inverno: in primavera il potere tornerà a me».

Quando gli alberi e le foglie decidue dei boschi seppero del patto, cominciarono a preoccuparsi, e con il passare del tempo la preoccupazione si mutò in agitazione. «Che cosa possiamo fare?» si domandavano disperati. «A noi le foglie cadono in autunno».

Il problema pareva insolubile quando al faggio venne un’idea: «Andiamo a consultare la quercia, più robusta e saggia e di noi tutti la più anziana. Forse lei troverà un espediente per salvarci».

La quercia, dopo aver riflettuto gravemente, rispose: «Tenterò di mantenere le mie foglie secche sui rami finché sui vostri non spunteranno la foglioline nuove. Così il bosco non sarà mai completamente spoglio e il demonio non potrà avere alcun dominio su di noi».

Da allora le foglie secche della quercia, coriacee e seghettate, rimangono sui rami per cadere completamente soltanto quando almeno un cespuglio si è rivestito di foglie nuove.

Chiudiamo questa BN con una frase attribuita ad un filosofo importante che si chiamava Aristotele:

<Ogni essere umano viene al mondo con una dotazione unica di potenzialità che aspirano a realizzarsi così come sicuramente la ghianda aspira a diventare la quercia che si porta dentro>

Buonanotte a tutti

Preside Rep