“Andrà tutto bene” è la frase che in questi mesi circola insistentemente su finestre, balconi, social e mezzi di comunicazione. Una frase su cui mi sono trovato, in diverse occasioni, a riflettere.
Stanno morendo tante persone e il temuto coronavirus sta portando tanta sofferenza nel nostro mondo. Ora si intravvede qualche miglioramento, si inizia a parlare dell’attesa fase 2 in cui, seppur con le dovute restrizioni, le nostre vite dovrebbero ripartire. Quando tutto sarà finito potremo dire: “è andato tutto bene”? O lo potrà dire solo qualcuno?
Come sono abituato a fare, ho deciso di cercare di andare alla radice della questione provando innanzitutto a capire l’origine di quella frase.
La scoperta che ho fatto è stata interessante…
La scritta è comparsa per la prima volta in alcuni comuni lombardi, proprio dove è partita l’emergenza. Lo racconta un articolo pubblicato sul “Corriere della sera” lo scorso 5 marzo: “Coronavirus, spuntano in Lombardia decine di biglietti solidali anonimi: «Tutto andrà bene!»”
Prima di diventare il tormentone che oggi conosciamo, questa frase era stata ritrovata una mattina dei primi giorni di marzo su vari post-it appesi ai portoni di case, a negozi, alle fermate dell’autobus, su alcune panchine. Bigliettini anonimi, con la frase accompagnata da un piccolo cuore disegnato.
«L’ho trovato questa mattina, incastrato nel lucchetto del cancello – ha raccontato la titolare di un negozio in centro a Bergamo – Un messaggio di speranza e di bellezza che condivido con tutta la mia strada, con tutta la mia bellissima Bergamo. Che non ha paura, che conosce la responsabilità, che lavora sodo. Grazie a chi mi ha lasciato questo messaggio: è come una ripartenza. Al profumo di meraviglia».
Una signora della provincia di Brescia, dopo aver trovato lo stesso messaggio, ha scritto: «Qui vivono gli angeli».
Tutto insomma pare essere partito da questi speciali bigliettini, scritti da mani anonime, che hanno reso l’“andrà tutto bene” tanto virale quanto lo stesso coronavirus.
Chi sarà l’autore di quest’ormai celebre frase?
Navigando su internet si trova che ha un’origine antica, basti pensare che è necessario andare indietro di quasi settecento anni.
L’espressione viene da Giuliana di Norwich, una mistica vissuta dal 1342 al 1430 circa, in Inghilterra.
La sua storia è molto particolare: nel maggio del 1373 venne colpita da una terribile malattia, quando era ormai prossima alla morte incontrò un sacerdote che le portò un Crocifisso. A quella vista si riprese e iniziò ad avere visioni sulla passione di Cristo che riportò successivamente nel suo libro “Rivelazioni dell’Amore divino”.
Il Signore affidò a Giuliana queste parole: “tutto sarà bene” e “ogni cosa sarà per il bene”.
Da quel che ho capito, la mistica non comprese subito il messaggio che le era stato affidato, ma dovette attendere circa quindici anni prima di ricevere una risposta ai suoi dubbi: “Volevi conoscere il disegno del tuo Signore in questa cosa? Amore. Imparalo bene: Amore era il Suo disegno. Cosa ti mostrò? Amore. Perché te lo mostrò? Per amore”.
La sua missione sarà proprio quella di ricordare agli uomini questo amore viscerale tanto da paragonarlo ad un atteggiamento materno per la sua tenerezza.
Giuliana visse come un’eremita, scegliendo di vivere all’interno di una cella, situata in prossimità della chiesa intitolata a san Giuliano, dentro la città di Norwich. Il suo vero nome è sconosciuto, pare assunse il nome di Giuliana proprio da quello del santo cui era dedicata la chiesa in cui visse fino alla morte.
Continuo a pensare che, dietro a questa storia, si nasconda qualcosa di grande. Ma starà a noi dimostrare che “tutto andrà bene!”
Buonanotte
Preside Rep
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