Una nuova “Buonanotte”: uno sguardo al “Muretto dei Giusti”

581D77B0-3811-494C-A1D9-BDFF3D282C0DCarissimi bambini e carissimi ragazzi,

per le BN di stasera ho deciso di partire da un punto speciale della nostra scuola.

Quando si entra dal cancello principale, sul muro di sinistra, è presente qualcosa di davvero particolare, che forse non tutti hanno guardato con attenzione: il “Muretto dei Giusti”.

Questo muretto abbiamo deciso di realizzarlo qualche anno fa con i ragazzi della scuola media, per ricordare alcune persone che hanno lottato, spesso offrendo la loro stessa vita, per rendere il mondo più giusto.

Il muretto, ogni anno, si arricchisce di tre quadretti e, piano piano, sta diventando sempre più lungo.

Per quest’anno stiamo pensando di dedicare le nuove piastrelle ai medici, al personale sanitario e ai volontari che, in queste settimane, stanno lottando per affrontare l’emergenza coronavirus. Penso proprio che se lo meritino.

Stasera ho deciso di riflettere con voi su uno dei personaggi scelti dai ragazzi nel 2018, Nelson Mandela.

Questa la descrizione del lavoro realizzato da Beatrice e Marta, alunne autrici della piastrella:

Mandela, quale giusto migliore di lui? È stato in carcere per ben 27 anni lottando per la sua libertà e per quella del suo popolo. Nella piastrella prevalgono due sfondi: il bianco e il nero. Il nero rappresenta i momenti dolorosi della sua vita, il bianco invece rappresenta la forza di volontà e la pace che sovrasta l’odio dell’Apartheid. Nel suo volto è riflessa la bandiera della pace che tutti i giorni Mandela rappresentava con i suoi gesti”.

Ventisette anni in carcere non gli hanno impedito di lasciare un grande segno nella nostra storia, di lottare per costruire un mondo migliore.

Ho pensato a lui perché anche noi, nel nostro piccolo, ci stiamo trovando a vivere chiusi nelle nostre case, nella speranza che presto finisca questa emergenza e si possa tornare alla nostra vita abituale.

Cerchiamo di non sprecare questo tempo e, ispirandoci al grande Nelson, sfruttiamolo per riflettere su quanto di buono abbiamo ricevuto e quanto di buono potremo offrire al mondo in futuro.

Due pensieri di Mandela per i più piccoli:

1) Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è arreso.

Bambini non smettete mai di sognare.

2) L’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo.

Bambini, mi raccomando, continuate a studiare seguendo le indicazioni delle vostre bravissime maestre.

Con i più grandi, invece, vorrei condividere alcune frasi tratte da “Lungo cammino verso la libertà”, autobiografia pubblicata nel 1994.

Non sono nato con la sete di libertà. Sono nato libero, libero in ogni senso che potessi conoscere. Libero di correre nei campi vicino alla capanna di mia madre, di nuotare nel limpido torrente che scorreva attraverso il mio villaggio, di arrostire pannocchie sotto le stelle, di montare sulla groppa capace dei lenti buoi.

Finché ubbidivo a mio padre e rispettavo le tradizioni della mia tribù, non ero ostacolato da leggi divine né umane. Solo quando ho scoperto che la libertà della mia infanzia era un’illusione, che la vera libertà mi era già stata rubata, ho cominciato a sentirne la sete. Dapprima, quand’ero studente, desideravo la libertà per me solo, l’effimera libertà di stare fuori la notte, di leggere ciò che mi piaceva, di andare dove volevo.

Più tardi, a Johannesburg, quand’ero un giovane che cominciava a camminare sulle sue gambe, desideravo le fondamentali e onorevoli libertà di realizzare il mio potenziale, di guadagnarmi da vivere, di sposarmi e di avere una famiglia, la libertà di non essere ostacolato nelle mie legittime attività.

Ma poi lentamente ho capito che non solo non ero libero, ma non lo erano nemmeno i miei fratelli e sorelle…. la mia sete di libertà personale si è trasformata nella sete più grande di libertà per la mia gente. … Alcuni dicono che il mio obiettivo è stato raggiunto, ma so che non è vero. La verità è che non siamo ancora liberi: abbiamo conquistato soltanto la facoltà di essere liberi, il diritto di non essere oppressi.

Non abbiamo compiuto l’ultimo passo del nostro cammino, ma solo il primo su una strada che sarà ancora più lunga e più difficile; perché la libertà non è soltanto spezzare le proprie catene, ma anche vivere in modo da rispettare e accrescere la libertà degli altri.

Buonanotte a tutti

Preside Rep