Per l’intervallo di oggi i ragazzi sono stati divisi dal proprio assistente di classe in piccoli gruppi da tre persone. Ogni gruppo è stato collocato in un’area della scuola in cui si è ritrovato con i gruppi delle altre classi dotati dello stesso numero.
Come i migranti sono costretti a relazionarsi e a trascorrere molto tempo (durante il viaggio come nei centri di accoglienza) con persone che non conoscono, di età, sesso, cultura, lingua e religione diverse, così anche i ragazzi, “costretti” a stare con persone di altre classi, sono chiamati a sapersi relazionare con degli “sconosciuti” cercando di mettersi in gioco di fronte alle differenze che li separano.
Ai gruppi di ciascuna classe è stato chiesto di informarsi il più possibile sui ragazzi delle altre classi, sulle loro passioni, i loro interessi e le loro abilità.
Un invito a socializzare per scoprire qualcosa in più su chi spesso ignoriamo nonostante la vicinanza!
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